Mastering - Questo sconosciuto

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Jok26
view post Posted on 14/12/2011, 00:55




Il mastering è il processo fondamentale per creare il Master di un album musicale partendo dalle tracce ottenute dopo il missaggio. Il Master è quindi la copia dalla quale verranno stampate tutte le altre.

Il Mastering ha fondamentalmente due scopi:
1) Amalgamare i brani presenti su un album (a meno che non si tratti di un singolo brano) decidendone la scaletta, le pause tra i brani e uniformandone i volumi, la risposta in frequenza e l'immagine stereofonica.
2) Ottimizzare la resa sonora dei brani rispetto al supporto su cui verrà stampato l'album (cd, DVD, vinile o altro) facendo sì che il disco riesca a suonare al meglio su qualsiasi supporto venga riprodotto.

Di solito le operazione base del mastering sono le seguenti:
1. Trasferire le tracce audio registrate su una Digital Audio Workstation. Questo è opzionale in quanti molti preferiscono eseguire il mastering analogico dal nastro.
2. Mettere in sequenza le tracce interponendo tra esse le pause desiderate.
3. A questo punto è possibile eseguire tutta una serie di operazioni sull'audio ove necessario:
Livellare i volumi
Editare piccoli difetti
Ridurre i fruscii di fondo
Limitare i picchi dinamici delle tracce
Comprimere la dinamica
Espandere la dinamica
Regolare l'ampiezza dell'immagine stereofonica
Aggiungere un'ambienza
Effettuare assolvenze ad inizio brano e/o dissolvenze a fine brano
Uniformare lo spettro delle diverse tracce
Uniformare la dinamica delle tracce e far sì che sfruttino al massimo tutta la gamma dinamica messa a disposizione del supporto.
Tipicamente la catena di processori nei quali passa l'audio è così costituita:
Equalizzatore>Riverbero>Compressore>Eccitatore Armonico>Processore di immagine stereofonica>Limiter>Dither
Ovviamente è possibile tanto invertire l'ordine dei processori (fatta eccezione per il dither che deve chiudere la catena) quanto bypassare l'utilizzo di alcuni di questi, secondo le esigenze.
4. Trasferire l'audio nel formato finale del master effettuando, se necessario, il dithering delle tracce.
Riveste particolare interesse ai fini della bontà del mastering, la creazione dell'opportuna ambienza, anche per simulare virtualmente lo spazio dove l'ascoltatore debba immaginare che si stia eseguendo la riproduzione.
A tal fine sono di ausilio i processori DSP di immagine stereofonica, che elaborando opportunamente il segnale, riescono, tramite ritardi temporali, differenziazione di livello e variazioni di fase, a generare una olografia sonora comunque complessa, e secondo le necessità imposte dal tecnico del suono, determinando una collocazione spaziale dei suoni che coinvolge gli spazi anteriori e posteriori oltre che quelli laterali, dei diffusori stessi.

fonte:
Wikipedia.
 
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